/kan'dela/
candela sf [lat. candela, der. di candēre «esser bianco, splendere»]. – 1. Cilindro di cera, stearina, sego, paraffina, o miscela di tali sostanze, contenente all'interno un lucignolo di fibra vegetale che, acceso, dà fiamma e quindi luce.
Kandela è un linea di candele modulari in cera d'api realizzate da fonti sostenibili e sbiancate senza prodotti chimici. Kandela nasce da uno studio sulla tipologia originaria della candela comune e lavora sul simbolismo dato dal numero delle fiamme ardenti. L'oggetto mette in discussione il classico rapporto tra candela e portacandele attraverso una nuova forma e favorisce un diverso rapporto con la persona introducendo il concetto di modularità degli elementi.
La candela è un oggetto molto antico e molto diffuso che è sopravvissuto a varie evoluzioni tecnologiche, cambiando negli anni alcuni suoi significati e usi. Siamo partiti dalla tipologia dell'oggetto, notando come nel tempo ci siano stati molti progetti sul portacandele e molto meno sulla candela stessa.
design e produzione
Francesca Pucciarini / Manuela Pucciarini
Le forme della linea Kandela sono generate utilizzando due elementi geometrici ripetuti: la curva (in due posizioni) e la linea verticale. Nonostante l'altezza elevata, le candele sono autoportanti e non necessitano di portacandele. Giocando con il numero delle fiamme e con la composizione dei vari modelli è possibile creare strutture visivamente differenti. L'aspetto scultoreo è dato dal richiamo, attraverso forma e tessitura, agli elementi architettonici dell'arco e della colonna, riferimento implicito e generale ai maggiori luoghi delle cerimonie collettive occidentali.
La produzione è interamente artigianale. La cera gialla non viene trattata e la cera bianca viene sbiancata con processi fisici (senza prodotti chimici). I pigmenti sono certificati atossici, gli stoppini sono prodotti in Italia in fibra naturale. La sostenibilità dei materiali si sposa con un packaging in carta riciclata. La cera d'api è una valida alternativa ai derivati del petrolio e alla coltivazione intensiva di soia e colza. L'utilizzo della cera d'api permette inoltre di favorire il lavoro degli apicoltori che fanno la loro parte per proteggere le api dall'estinzione.